La storia
Scuola primaria Carlo Collodi
Inaugurata nel 1961 come scuola media senza nome, la struttura divenne scuola elementare "Carlo Collodi" il 4 ottobre 1963, intitolata allo scrittore e giornalista fiorentino (1826-1890). L'edificio, un prefabbricato progettato dalla ditta FEAL di Milano, era un modello standardizzato per 24 classi, adatto sia per la scuola elementare che per la media.
Il complesso era costituito da una struttura portante in acciaio e comprendeva un corpo principale di tre piani, suddiviso in tre navate con aule, servizi e spazi comuni. Il sottopiano ospitava la mensa e i laboratori. Un corpo ortogonale più piccolo conteneva la palestra, l'atrio, gli uffici e l'alloggio del custode.
Già negli anni Sessanta, l'elevato numero di iscritti (oltre 900 alunni) rese necessaria l'apertura di una succursale in via Onorato Vigliani, che accoglieva le seconde e parte delle quarte classi, superando le 500 unità. Sia nella sede principale che nella succursale erano presenti classi differenziali, e in via Vigliani anche classi speciali. Nello stesso anno, tre aule furono cedute a una scuola materna statale.
Il boom di iscrizioni portò alla costruzione di un prefabbricato nel cortile, soprannominato "Pinocchio", poi demolito e sostituito da una sopraelevazione di un piano dell'edificio principale. Furono inoltre utilizzate altre succursali in via Casana e in edifici privati in via Avigliana.
Intorno agli anni Settanta, per iniziativa dei docenti, venne costruita una casetta nel cortile per ospitare animali e una riproduzione di un Villaggio Indiano. Nel 1977-1978, oltre alla succursale di via Vigliani, la scuola ne ebbe una anche in corso Corsica, dove furono trasferite le classi quinte.
Dal 1986, l'Assemblea dei Genitori diede vita a "Il Grillo Parlante", un ciclostilato autoprodotto che raccontava le vicende della scuola e del quartiere Lingotto, allora in profonda trasformazione.
Negli anni Novanta fu costruita una nuova ala sopra la palestra, collegata al resto dell'edificio da una passerella. L'attivazione di laboratori (educazione all'immagine, informatica, musica, arte, teatro, lingua straniera), un'aula di psicomotricità, la biblioteca, la sala audio-video e l'organizzazione di attività sportive (come la "Stracollodi") hanno notevolmente contribuito a favorire l'integrazione tra gli alunni.
Scuola primaria Gianni Rodari
Costruita tra il 1968 e il 1970 in via Piacenza 16, nel quartiere Lingotto di Torino, la scuola, progettata dall'architetto Ada Bursi, riprendeva il modello già sperimentato per le prime scuole delle Vallette. Edificata vicino a quella che era conosciuta come Cascina Colomba, la struttura era un modello standard che comprendeva una scuola elementare, una materna e una media (l'ex Fontanesi).
Le scuole erano separate da via Duino, che fungeva da strada d'ingresso principale, insieme ad altri accessi in via Oberdan e corso Corsica. Nel seminterrato si trovavano il refettorio, la cucina, la biblioteca, la sala teatro e, per alcuni anni, un piccolo laboratorio di fotografia con camera oscura. I piani terreno, primo e seminterrato sono decorati con piastrelle a mosaico che riportano la data di costruzione e vari disegni. La scuola era dotata di una biblioteca aperta al pubblico, colmando una lacuna nel quartiere che ne era privo. Inoltre, la scuola aveva istituito classi differenziali per bambini con difficoltà di apprendimento.
Nata come succursale della "Carlo Collodi", inizialmente ne portava il nome, chiamandosi semplicemente "Collodi II". Solo nel 1980, anno della scomparsa del celebre scrittore di libri per l'infanzia Gianni Rodari (1920-1980), la struttura scolastica gli venne ufficialmente dedicata.
Fin dalla sua apertura, a causa del forte aumento della popolazione, la scuola fu costretta a operare con doppi turni. Successivamente, divenne una direzione didattica autonoma, per poi tornare sotto la direzione della "Collodi" nel 1993. Presto gli oltre 890 alunni costrinsero la "Rodari" a ricorrere a succursali per le quinte elementari, prima in corso Corsica e poi nei locali della nuova scuola di Via Passo Buole (attualmente sede della scuola elementare dell'IC Picchio in via Sidoli), raggiunta dai bambini con un pullman fornito dal Comune. Nel 1977-78, la scuola disponeva di due succursali: una in via Bellone 1 (solo classi quarte e quinte elementari) e una in via Pinchia 11 (16 classi dalla prima alla quarta).